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lunedì, 12 Maggio 2025
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Il saluto di don Benito a S. E. Rev.ma Mons. Claudio Palumbo Vescovo di Termoli-Larino

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Saluto a S. E. Rev.ma Mons. Claudio Palumbo Vescovo di Termoli-Larino

in occasione della Festa di san Timoteo

11 maggio 2025 ottantesimo anniversario 

del ritrovamento delle sacre reliquie del suo Corpo

 

Ecc.za reverendissima,

considerato che questa è la prima volta, in veste ufficiale, che visita questa comunità, benché all’indomani del suo ingresso ci riunimmo qui a pregare il santo rosario sotto la sua guida e intercedere per la salute di papa Francesco, ho il piacere di accoglierla e salutarla a nome mio, di don Sergio, degli organismi partecipativi alla  vita comunitaria come il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il Consiglio per gli Affari Economici.

La salutano tutti i presenti ma anche gli assenti in special modo i malati, gli anziani e tutti gli impediti per vari motivi. La salutano i bambini, i giovani, le chiese domestiche e tutti coloro che professano la nostra stessa fede, ma anche tutti fratelli con altre sensibilità religiose, come padre Marian fratello ortodosso parroco della parrocchia italiana dei fratelli romeni che è intitolata a san Timoteo o coloro che ritengono di non professare nessun credo. La salutano quelli che non si ritrovano nelle linee dottrinali della chiesa o si sentono da essa non inclusi e accettati. “La chiesa – diceva Papa Francesco – è di tutti e per tutti: Todos, todos, todos”. Il neonato papa Leone ha detto che la chiesa accoglie tutti come le braccia distese del colonnato del Bernini.

La salutano tutti coloro che vivono  i consigli evangelici con varie sensibilità di appartenenza: suore della carità, consacrate focolarine, “memores” di Comunione e Liberazione, Vedove consacrate della sanGiuseppe e se ce ne sono altri da me sconosciuti.

La salutano le autorità civili e militari convenute che ringrazio sinteticamente nella persona del Sig. Sindaco. La salutano in modo del tutto particolare le mamme di cui oggi si celebra la festa augurando ad esse di rinnovare la gioia e la sorpresa della maternità, ma vogliano ricordare anche le mamme che sono in cielo come la mia e la sua. Una particolare attenzionevogliamo riservare a tutte quelle donne che vocazionalmente si dedicano al servizio degli altri, ma anche alle mamme adottive, così dette mamme del cuoreo di vocazione, che aumentano, grazie a Dio, sempre di più. Proprio questa mattina abbiamo accolto e salutato di rientro dall’Ungheria i coniugi Liberato e Chiara Russo che hanno accolto e dato famiglia a Shakira e Rodrigo due fratellini di 7 e 8 anni.

La salutano queste persone mantellate di rosso: non sono cardinali superstiti del conclave ma le portatrici e iportatori e di san Timoteo, come la saluta anche quest’altro gruppo di persone in abito storico che sono i “Cavalieri di san Timoteo”.

La salutano anche questi “giovanotti ottantenni” che si distinguono per portare la fascia sul petto, sono tutti nati nel 1945 anno in cui, l’11 maggio la cattedrale cittadina ha partorito le spoglie mortali di san Timoteo. Ci ha impiegato oltre settecento anni a differenza delle mamme biologiche che ci mettono nove mesi. 

Ed è proprio san Timoteo il motivo di questa incontro per celebrare la santa eucaristia domenicale.Festeggiare san Timoteo l’11 maggio è identitario di questa chiesa locale di Termoli-Larino che lei presiede nella carità. Solo qui, in tutto il mondo, si festeggia san Timoteo in questo giorno, perché solo la chiesa di Termoli-Larino custodisce il corpo di san Timoteo discepolo e figlio prediletto di Paolo. E noi come comunità parrocchiale a lui intitolata custodiamo il suo capo in un reliquiario dell’epoca oggi qui esposto. Nel 2019 avemmo la gioia con l’autorizzazione di papa Francesco di portare a Roma il santo corpo in occasione della I Domenica della Parola di Dio che in quell’anno capitò proprio il 26 gennaio memoria di san Timoteo. Un onore grandissimo ma anche un onere perché esca dall’anonimato un patrimonio così unico e particolare. Timoteo, primo vescovo di Efeso, lì inviato da Paolo, l’Apostolo delle genti, che gli impose le mani consacrandolo Vescovo è un santo biblico e universale. Appartiene a tutto il mondo cristiano: cattolici, ortodossi e protestanti. Le due lettere di Paolo a lui indirizzate riecheggiano nelle assemblee di queste tre sensibilità differenziate di fede cristiana.

Noi dobbiamo ringraziare san Basso, patrono della città e della Diocesi, molto venerato e conosciuto dalpopolo del mare e dei lavoratori del mare, dai pescatori e dai termolesi, perché in qualche modo ci ha fatto ritrovare san Timoteo quando all’indomani della seconda guerra mondiale da poco cessata, siamo nel 1945, su iniziativa dell’Azione Cattolica si volle mettere mano al restauro della cripta della cattedralenell’abside destra perché si voleva ringraziare san Basso per aver protetto la Cattedrale dai bombardamenti. I santi ci avvicinano e ci portano ai santi perché tutti dobbiamo approdare a Cristo pastore buono e bello delle nostre anime come oggi la liturgia ci sa celebrare.

Lei, oggi, per la prima volta, in questo che è anche un anno giubilare e questa è una chiesa giubilare, celebra con noi questa ricorrenza. 

Ci benedica sempre, ci guidi, ci accompagni e si prenda cura di questa porzione del popolo di Dio a lei affidato.

Grazie.

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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