Vangelo strabico A

“Vangelo strabico, proclama don Benito, con una formula efficace e inusuale: piedi per terra e occhi nel cielo. In sintonia con un lontano proverbio africano che afferma: per tracciare profondi e diritti i solchi della vita è necessario legare il timone dell’aratro ad una stella.

Queste omelie sul Vangelo ci convocano a legare il nostro passo ad una stella polare, ad amare con la stessa intensità il cielo e la terra. Tra la chiesa con le sue icone, i suoi lumi e i suoi incensi e la piazza con il suo rumore non ci deve essere una porta sbarrata, ma una soglia aperta ove scorra il vento dello Spirito di Dio […] “.

(Dalla Prefazione di p. Ermes RONCHI)

“ … Strabico allora è l’occhio che sa cogliere spunti, che spesso non sono notati o che sfuggono ad uno sguardo superficiale o frettoloso. Strabico è il cuore che sa cogliere lacrime che non si vedono in superficie ma che fanno un male terribile. Spesso, anzi, si geme di più perché si soffre da soli. Quando invece, con quell’occhio strabico tu sai cogliere il silenzio di un cuore, lo hai già alleggerito del suo dramma e gli hai già insegnato la strada della gioia. Strabico è un’ espressione del testo evangelico che, inizialmente, non hai notato, che ti è sfuggito. Eppure, è preziosissimo. E allora, a te, prete, che prepari l’omelia, questo libro ti sarà fecondo. Perché ti offre spunti inediti, sguardi allargati, tematiche inattese. […]

… questo libro farà un gran bene. Come ha fatto bene a me, che aspettavo, la Domenica mattina, il giornale che ne riportava il testo di riflessione e di meditazione. E ne facevo tesoro, dando spazio rispettoso a certe immagini, a certi aggettivi biblici, a certe angolature strabiche che riempivano il cuore dei miei ascoltatori. …”

(Dalla Postfazione di S. E. Mons. GianCarlo Maria Bregantini

Arcivescovo  Metropolita di Campobasso)

“Lo strabismo è una patologia visiva causata da un malfunzionamento dei muscoli oculari, molte volte è più lesiva esteticamente che strutturalmente. Lo strabismo, allora, in campo medico è un difetto, un disturbo, ma nella vita cristiana se noi lo applichiamo al guardare con un occhio la scrittura e l’altro la storia, il vissuto quotidiano, può essere un pregio, un merito. Col titolo Vangelo Strabico ho inteso perseguire questo intento: trasformare una patologia medica  in strategia pastorale. Difatti quando si cerca di accogliere la Parola di Dio nella propria vita e la si indirizza alla vita vissuta, esperita, applicandola alle situazioni e circostanze concrete, si opera un salutare strabismo, una biforcazione: un occhio alla Parola e uno alla realtà, al tempo. Dio e uomo, cielo e terra, santità e peccato, grandezza di Dio e fragilità adamitica.

Il Vangelo strabico, allora,  non è un altro vangelo! Si tratta piuttosto di semplici considerazioni che non hanno velleità scientifiche ma solo vogliono essere un timido tentativo di lettura del vangelo avendo lo scopo e il desiderio di seminarlo nei solchi della quotidianità per renderlo seme di verità e poter scoprire la sua concreta, perenne attualità. Dio non si rivela per far giocare l’uomo con una teoria filosofica, una formula matematica ma per cambiare il suo stile di vita, per donare del lievito, per far sì che la vita si trasformi alla luce e al calore della Parola”.

(Dall’Introduzione dell’autore)

Leggi la presentazione del libro

Anche Avvenire ne ha parlato