Comunità papa Giovanni XXIII

Si chiama Casa di Preghiera e di accoglienza “San Giuseppe” ed ha come sede la Parrocchia Santa Maria degli Angeli (zona Difesa Grande), la casa famiglia voluta e pensata per sostenere coloro che soffrono e che sono in difficoltà. Una casa per aiutare chi crede di non avere nulla ma in realtà, con Dio ed in Dio ha tutto.

Sostenuta da Mons. De Luca, da Don Benito Giorgetta e dalla Comunità Parrocchiale, la fiamma del progetto ha arso a lungo fino a toccare i responsabili dell’Associazione “Comunità Giovanni XXIII” che ne hanno subito accolto l’idea e dato l’appoggio necessario per il suo realizzarsi.

La “Comunità Giovanni XXIII” opera in tutto il mondo da oltre trent’anni ed è stata fondata da Don Oreste Benzi che l’ha guidata fino al novembre 2007. A sostituirlo, dopo la sua morte, è stato Giovanni Paolo Ramonda ed è stato presente all’inaugurazione tenendo una conferenza sul tema “Mettere le nostre spalle sotto la loro croce”. Erano inoltre presenti all’inaugurazione S.E. Mons. Gianfranco De Luca (Vescovo della Diocesi di Termoli Larino), Don Benito Giorgetta (Parroco di Santa Maria degli Angeli) e diverse autorità regionali e provinciali.

“Finalmente dopo tanti anni e molta attesa -afferma Don Benito Giorgetta- la Comunità parrocchiale, come espressione della Chiesa diocesana ha il piacere di avviare un’attività di accoglienza nella forma della casa famiglia. È un’azione comunitaria fortemente voluta, preparata per educare i fedeli alla corresponsabi8lità dell’accoglienza e della prossimità nei confronti dei feriti dalla vita, dei delusi, dei poveri e di coloro che sono portatori di disagi e sofferenze. Il contatto della comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi ha reso particolarmente preziosa nella casa, come responsabile Mirella una vedova che ha dedicato la sua vita consacrandosi al Signore. Questa realtà strutturale non vuole essere un’appendice della parrocchia ma parte integrante delle attenzioni e dei gesti caritativi che si vogliono vivere per rendere visibile il desiderio di soccorrere gli altri. Don Benzi diceva che voleva servire coloro che credendo di non valere nulla chiedevano quasi scusa di esistere. Ogni persona è una risorsa anche se è malato, portatore di handicap o un peso per chi lo deve assistere”

L’inaugurazione è avvenuta martedì 13 aprile, presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” (Parrocchia Santa Maria degli Angeli).

 

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

 La Casa di Preghiera

La Casa di Preghiera è una realtà comunitaria dove si mette al centro la preghiera e la    contemplazione.

Essa è essenziale nell’esistenza della Comunità intera: pur essendo di una Zona specifica, ha un respiro più ampio; è un luogo di preghiera e contemplazione di tutta la Comunità.

Coloro che vivono nella Casa devono garantire a se stessi dei momenti di preghiera, in coerenza con la scelta fatta, e momenti di formazione specifici per le Casa di Preghiera, oltre che a garantire agli ospiti dei momenti di preghiera stabiliti in modo preciso.

Essi sono mani alzate verso Dio.

Nel medesimo tempo lascia la libertà di organizzare la propria vita di preghiera a coloro che volessero trascorrere un periodo di vita ritirata.

Anche la Casa di Preghiera, come tutte le realtà della Comunità, risponde al grido dei poveri con la condivisione diretta nell’accoglienza.

La presenza fisica dei piccoli e degli ultimi nella Casa caratterizza ed esprime la nostra relazione d’amore con Dio, in Cristo povero e servo, che condivide la vita di ogni uomo, a cominciare dagli ultimi.

 

Ben sapendo che la Comunità si governa con le ginocchia, la Casa di Preghiera ha il mandato specifico di intercedere per i fratelli, impetrando dal Signore le grazie necessarie alla Comunità, alla Chiesa e al mondo intero.

 

La Casa di Preghiera è il primo laboratorio in cui si sperimenta e si approfondisce << il metodo e la forma di preghiera propria della Comunità, che scaturisce dal nostro carisma >>. Essa promuove iniziative e proposte di preghiera per tutta la Zona e la Comunità intera, quali le ore di deserto, giornate di ritiro, scuole di preghiera, il Rosario.

 

Le Case di Preghiera sono seguite direttamente dal Responsabile di Zona.

 (Dalla Carta di Fondazione, Statuto e Direttorio)

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ORIENTAMENTI DELLA CASA DI PREGHIERA “San Giuseppe” di TERMOLI

   

Responsabile Mirella Milani, vedova Consacrata dal 25 marzo 1996

 

“Nella preghiera per chiedere una grazia per intercessione di Papa Giovanni Paolo II  leggiamo: “Egli, confidando totalmente nella tua infinita misericordia e nella materna intercessione di Maria, ci ha dato un immagine viva di Gesù buon Pastore e ci ha indicato la santità come misura alta della vita cristiana ordinaria, quale strada per raggiungere la comunione eterna con te.”

 

E’ pienezza dell’amore, la santità, la misura della vita quotidiana. Abbiamo ancora molto da maturare! Anche noi vogliamo imparare ad avere ogni giorno più fiducia nella Tua Misericordia e nel Tuo amore Paterno.

La Madonna, la madre dei poveri, ci insegna a credere nella Tua Divina Provvidenza e a non temere il futuro, perché Tu sei con noi, e conduci la nostra vita con amore e saggezza. Egli toglie dal nostro cuore ogni nostro dubbio nella Tua fedeltà. La preghiera è l’unico fondamento solido sul quale possiamo maturare ogni giorno nell’amore.

 

La Casa è stata aperta nel gennaio del 1994, denominata Casa di Accoglienza e Condivisione, in  località Virgoletta – Villafranca L. (M.S.)

Il 20 aprile 1999, la Casa cambia identità, chiamandosi Casa di Preghiera e Accoglienza “S. Giuseppe”, inaugurata da Don Oreste Benzi con S.E. Mons. Bruno Tommasi, arcivescovo di Lucca e S.E. Mons.  Eugenio Binini, Vescovo della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli.

 

Nel gennaio 2010 la Casa viene trasferita a Termoli, presso la Parrocchia Santa Maria degli Angeli. L’inaugurazione avviene il 13 aprile del 2010, da S.E. Mons. Gianfranco De Luca, Vescovo di Termoli – Larino con Don Benito Giorgetta e Paolo Ramonda successore di Don Oreste Benzi.

 

La preghiera nella casa è impostata secondo la spiritualità che la Chiesa richiede di vivere e che scaturisce dalla nostra vocazione riconosciuta dalla Chiesa.

La Casa di Preghiera offre: momenti di preghiera comunitaria, ufficio delle ore, lodi, ora media, vespri, compieta, adorazione.

 

La Casa vorrebbe essere:

Punto d’incontro per tutti i membri della comunità e consacrati.

Scuola di preghiera “Seminari”.

Punto di riferimento per i missionari che rientrono.

Incontro per fidanzati, coppie di sposi, vedovi, giovani e volontari.

 

La Casa di Preghiera è un luogo riservato dove i fratelli e sorelle della Comunità e tutti coloro che vogliono,  nutrono più intensamente il proprio bisogno di convertirsi pienamente al Signore.

avivere l’unione con Lui.

 

-La preghiera occupa molto tempo e si esprime sia a livello  individuale ( adorazione, meditazione), sia a livello comunitario ( Liturgia dei Salmi ) al Centro l’Eucarestia ( vedi schema di vita ).

 

-Lo stile della Casa di Preghiera è dettato dal nostro  schema di vita.  In particolare si vivrà una vita da poveri, vita di fraternità, raccoglimento e silenzio.

 

-L’accoglienza è aperta a tutti in particolare ai giovani e ai membri della Comunità Papa Giovanni XXIII, saranno accolti anche i Diversamente Abili, ( le membra che sembrano le più deboli sono le più necessarie ).

 

-Organizzazione:  il responsabile diretto e il responsabile di zona della Comunità Papa Giovanni XXIII da cui dipende.

 

-Sul luogo invece ci sarà un membro della Comunità Papa Giovanni XXIII che segue come modalità la Casa di Preghiera,  che farà riferimento al responsabile di zona.  Per l’Eucarestia si andrà nella Chiesa più vicina ( deve essere una conquista e un esempio.)

 

-Il responsabile di zona terrà informato il Vescovo sull’andamento della Casa stessa.

 

 Secondo quanto ci dice la carta di fondazione, i fratelli della comunità che vogliono vivere la relazione, la vita di figli verso il Padre, in Cristo, per mezzo dello Spirito Santo, che ha vissuto Gesù, trovano nella preghiera e nella contemplazione, lo strumento privilegiato per approfondire tale relazione e l’amore a Dio.

 

Sapendo inoltre, che si è capaci di stare del tutto con i poveri, se si stare del tutto con il Signore, cercano di fare dell’unione con Dio una dimensione di vita e danno spazio alla preghiera e alla contemplazione.

 

Con la parola di Dio, l’Eucarestia, la Penitenza, la Liturgia delle ore, l’Adorazione e l’accompagnamento spirituale, si sostengono nel cammino col Signore.

 

“Il senso della nostra vita è maturare nell’amore”, afferma Padre Kenternich, “Dio mi ha creato affinché io sia oggetto del Suo amore! Si, perché Dio è semplicemente l’amore. Egli mi ha creato per potermi amare con un amore infinito, affinché io impari ad amare in Lui, come Lui ama. Questo è il vero senso della mia vita”.

 

Come una buona madre, la Madonna ci accompagna in questo difficile compito d’amore sempre di più, di maturare nell’amore.

Se guardiamo indietro, nella nostra vita, possiamo dire che adesso amiamo più di prima, ma ancora ci manca tanto per essere santi.

 

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