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venerdì, 19 Aprile 2024
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Quando vince l’amore non ci sono perdenti. XI Domenica Tempo Ordinario – C

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IL VANGELO STRABICO

XI Domenica Tempo Ordinario – C

(2 Samuele 12,7-10.13; Galati 2,16.19-21; Luca 7,36-8,3)

A  cura di Benito Giorgetta

Quando vince l’amore non ci sono perdenti

Ascoltiamo il Vangelo:

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». 
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.”

Questa donna che si presenta a Gesù riconoscendo il proprio peccato e fortemente intenzionata a pentirsene, ha esagerato nel male che l’ha avvinta e soggiogata, ed esagera anche nel bene, lasciandosi invadere e bonificare da colui al quale si rivolge. Il peccato è stato il suo stile, il pentimento la sua scelta. E’ stata amica e complice del male, ma ora si lascia trasformare dal bene. Si inchina dinanzi al bene, esagera, lavando i piedi a Gesù con le lacrime asciugandoli con i suoi capelli. Il male ha trionfato su di lei, ora il bene straripa dal suo cuore riempito dall’accoglienza che Gesù le riserva. Non la rimprovera, non ha paura di contaminarsi non si lascia frenare dal giudizio malevole degli astanti che si scandalizzano.

Il bene da qualsiasi parte provenga è “immagine e somiglianza di Dio”. Questa donna è venuta, col pentimento, a purificarsi e ristorarsi alla fonte del bene che è Gesù. Lei, digiuna di amore puro, anche se conosceva quello carnale, erotico; lei abusata nel suo corpo, si avvicina al corpo del Cristo e lo lava piangendo il proprio peccato. Gli astanti, ritenuti giusti, ed ostentatamente ipocriti, si scandalizzano. Non vogliono che Gesù permetta d’essere toccato. Quella donna, toccata da tutti va in cerca di “toccare” lei colui che la può guarire. Il suo sguardo è diverso dagli altri. Tutti l’hanno desiderata, ma nessuno amata. Gesù la ama. Penetra il suo cuore, lo bonifica, lo riempie di luce e perdono. “Molto ha amato, molto le è perdonato”. Quando c’è la sinfonia e il trionfo dell’amore, non ci sono perdenti. L’amore rende tutti vincenti. La donna peccatrice è venuta a distillare la sua capacità di amare, vuole amare in modo conveniente, puro, Gesù la accoglie, la ristora, la ama, la guarisce, la restituisce alla vita sociale che l’aveva scartata, relegata, giudicata. “Chi giudica non ha tempo per amare” (Beata Madre Teresa di Calcutta). 

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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